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Le pietre di TuzlaLa voce della strada infuriata: una voce che nella Bosnia del dopoguerra non si era ancora mai sentita.

Arrochita, selvaggia, accompagnata dallo scroscio dei vetri che si infrangono sotto le sassate, una gragnuola contro le finestre e il palazzo del governo tutto. Fumogeni? Molotov? Quando mai si era vista una cosa del genere da questo popolo passivizzato, depressivizzato, lobotomizzato?

Il ruggito della strada, il governo e’ scappato.

Vetri infranti, come l’illusione (la menzogna!) che sia possibile la “democrazia” senza giustizia sociale. Giacciono nella polvere, fra i sassi, i cocci di un quarto di secolo di illusioni.

 

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